La sindrome da schiacciamento è una grave condizione medica che si verifica quando una parte del corpo, generalmente un arto, subisce una compressione prolungata. Questo trauma può portare a danni locali severi e a una risposta sistemica potenzialmente fatale.
Come si sviluppa
Inizialmente, lo schiacciamento causa:
- Ischemia locale (riduzione del flusso sanguigno)
- Ipossia (carenza di ossigeno nei tessuti)
- Danni cellulari e metabolici
A peggiorare la situazione ci sono alterazioni della coagulazione e dell’aggregazione cellulare, che ostacolano ulteriormente la circolazione.
In risposta all’ipossia, l’organismo tenta una vasodilatazione. Ma se il microcircolo è compromesso, questa risposta peggiora la situazione, portando a una “anossia stagnante” e alla formazione di edema tissutale (accumulo di liquidi). Si innesca così un circolo vizioso: l’edema comprime i vasi, peggiora l’ossigenazione e aggrava la sofferenza dei tessuti, fino a provocare un quasi totale blocco del circolo sanguigno nell’area lesa e la perdita funzionale dell’arto.
Rischio di infezioni
I tessuti danneggiati e privi di ossigeno sono terreno fertile per i batteri. Le infezioni si sviluppano facilmente a causa di:
- Lesioni traumatiche o necrosi cutanea
- Ridotta capacità del sistema immunitario locale
- Bassa concentrazione di leucociti, anticorpi e altre difese
Segni clinici: come si presenta
Gli arti colpiti dalla sindrome da schiacciamento si presentano:
- Edematosi
- Cianotici (blu-violacei)
- Freddi al tatto
- Con alterazioni della sensibilità e sofferenza cutanea
A livello sistemico possono comparire:
- Urine rosso-violetto, segno di tossine muscolari in circolo
- Anuria (assenza di urina), indicativa di insufficienza renale acuta (IRA)
Diagnosi
La diagnosi si basa su:
- Anamnesi del trauma
- Esame obiettivo del paziente
- Esami di laboratorio e strumentali, utili a monitorare reni, elettroliti, danni muscolari e alterazioni metaboliche
Terapia e trattamenti
Il trattamento prevede un approccio multimodale:
- Gestione delle ferite e delle fratture
- Debridement chirurgico per rimuovere i tessuti necrotici
- Antibioticoterapia per prevenire o trattare le infezioni
- Supporto renale e monitoraggio intensivo dei parametri vitali
Il ruolo dell’ossigenoterapia iperbarica (OTI)
L’ossigenoterapia iperbarica (OTI) rappresenta un valido supporto nel trattamento della sindrome da schiacciamento. I suoi benefici includono:
- Aumento immediato dell’ossigenazione nei tessuti: anche quelli compromessi dall’edema riescono a ricevere ossigeno
- Riduzione dell’edema grazie all’effetto vasocostrittore dell’O2 ad alta pressione
- Effetto antibatterico: l’OTI ostacola la proliferazione di batteri aerobi e anaerobi
- Demarcazione dei tessuti: aiuta a distinguere quelli recuperabili da quelli ormai non vitali
- Stimolo alla guarigione: promuove la neovascolarizzazione e la formazione di tessuto di granulazione, fondamentali per la riparazione delle ferite
In sintesi: la sindrome da schiacciamento è un’emergenza che richiede diagnosi precoce e trattamento tempestivo. L’ossigenoterapia iperbarica, integrata con interventi chirurgici e farmacologici, può fare la differenza tra la perdita o il recupero funzionale di un arto — e, nei casi più gravi, tra la vita e la morte.
