Patologie da radiazioni ionizzanti, ossia particelle che si propagano nello spazio da sorgenti radianti di diversa natura trasferendo energia ai mezzi che incontrano e con i quali interagiscono in maniera differente a seconda del tipo e dell’intensità della radiazione e delle caratteristiche del mezzo.
Il danno subito dai tessuti biologici è proporzionale all’energia assorbita ed alla massa del tessuto interessato.
I danni da radiazione si distinguono in somatici e genetici, a seconda che interessino l’individuo irradiato o la sua progenie; oppure in deterministici e stocastici, a seconda che siano individuabili o meno una dose soglia ed un rapporto dose-gravità.
Alla luce di questa classificazione sono individuabili tre categorie di danni da radiazioni ionizzanti.
• danni genetici stocastici costituiti da malattie ereditarie nella progenie di soggetti esposti.
• danni somatici stocastici con probabilità di accadimento proporzionale alla dose ricevuta senza che sia determinabile un valore soglia (leucemie, tumori solidi)
• danni somatici deterministici rappresentati da gravi alterazioni degli organi e tessuti dell’individuo irradiato (osteoradionecrosi; radionecrosi dei tessuti molli; mielite da radiazioni; enterite, proctite, cistite da radiazioni). E’ possibile identificare un valore di dose soglia al di sotto del quale non si manifestano lesioni. Inoltre la gravità aumenta incrementando la dose. Il periodo di latenza è di solito breve.
Le radio lesioni a carico dei tessuti molli, midollari ed ossee conseguono a terapia radiante con determinismo, a livello locale, di riduzione della vascolarizzazione e dell’attività cellulare, ipossia tissutale ed arresto dei processi riparativi.
La mielite trasversa post-attinica rappresenta una evenienza rara e consegue per lo più a terapie radianti eseguite per localizzazioni vertebrali metastatiche. Il danno midollare da radiazioni si manifesta in media a distanza di un anno dal termine della radioterapia presentando evoluzione lenta e costante; segni e sintomi includono parestesie talora dolorose, deficit motori e sfinterici, tetra- paraplegia in rapporto al livello della lesione.
Infine vanno segnalate le complicanze gastrointestinali e genitourinarie della terapia radiante che comprendon0o l’enterite e la proctite, nonché la cistite da raggi che si manifesta con ematuria e tenesmo e può arrivare fino ad ampie distruzioni di parete con creazione di fistole retto-vaginbali, vescico-vaginali e retto-vescico-vaginali.
Nel trattamento delle radio lesioni, l’OTI è in grado di correggere l’ossigenazione tissutale, favorire la neoangiogenesi, attivare la funzione antibatterica macrofagica e stimolare i processi riparativi.