Protesi infette

I termini endo- ed artroprotesi indicano, rispettivamente, la sostituzione di uno o di tutti e due i capi articolari di un’articolazione con protesi di metallo, polimero o metallo-polimero.

Gli interventi di protesizzazione possono interessare:

  • anca
  • ginocchio
  • spalla
  • mano

Le infezioni delle protesi si verificano in media nell’1-2% dei pazienti sottoposti a tali sostituzioni articolari, solitamente per la coesistenza di fattori predisponenti (età avanzata, diabete mellito, obesità immunodepressione, ritenzione urinaria, BPCO, etc.).

I germi comunemente implicati comprendono anaerobi e microaerofili e, soprattutto, aerobi facoltativi.

In fase conclamata, le protesi infette presentano obiettività locale (dolore, limitazione funzionale, talora secrezione purulenta attraverso tramiti fistolosi) nonché compromissione dello stato generale.

L’applicazione tempestiva dell’OTI ad elevata pressione nelle protesi infette in fase iniziale di infezione, per i suoi tipici effetti ristabilizzante le condizioni di normossia ed antinfettivo, si dimostra di indubbia utilità nel contrastare l’evoluzione del processo settico verso la mobilizzazione dell’impianto protesico, potendone evitare la necessitàdi rimozione chirurgica.